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Differenze tra Amministratore di Fatto e Amministratore di Diritto di una Società: Tutto ciò che devi sapere!

Feb 14, 2024
L'amministratore di fatto risponde di bancarotta?

Benvenuto! Questo articolo tratterà le principali differenze tra l'amministratore di fatto e l'amministratore di diritto di una società, nonché i riflessi che le due cariche hanno in ordine alla contestazione del reato di bancarotta.

Molto spesso, infatti, i diversi ruoli e le responsabilità penali di questi due tipologie di amministratori non sono ben comprese dagli imprenditori e questo genera molta confusione e scelte non sempre ottimali per la gestione dell'azienda.

Responsabilità legale dell'amministratore di fatto e dell'amministratore di diritto di una società: quali sono le differenze in termini di obblighi e poteri decisionali?

Quando si parla di società, il ruolo degli amministratori è fondamentale per gestire le attività dell'azienda e prendere decisioni strategiche. Tuttavia, è importante distinguere tra l'amministratore di fatto e l'amministratore di diritto, poiché ci sono differenze significative tra le loro responsabilità legali, obblighi e poteri decisionali.

Iniziamo con l'amministratore di diritto. Questa figura è designata ufficialmente come amministratore della società attraverso una nomina formale e un atto costitutivo o uno statuto aziendale. L'amministratore di diritto ha una posizione legale riconosciuta e i suoi poteri decisionali sono stabiliti dalle leggi e dalle norme che regolano l'azienda. In altre parole, è il rappresentante legale ufficiale della società e ha l'autorità di agire a nome dell'azienda.

L'amministratore di diritto ha diversi obblighi legali. Deve agire nell'interesse della società e dei suoi azionisti, prendere decisioni responsabili e conformi alle leggi commerciali e fiscali. Inoltre, è tenuto a redigere e presentare i documenti amministrativi richiesti, come il bilancio di esercizio e la relazione sulla gestione.

Rispetto all'amministratore di fatto, le cose sono leggermente diverse. L'amministratore di fatto è una persona che, nonostante non sia stato ufficialmente nominato amministratore dalla società, in realtà esercita il potere decisionale all'interno dell'azienda. Questo può accadere quando una persona, pur non avendo l'autorità ufficiale per agire come amministratore, assume comunque il controllo della gestione e delle decisioni aziendali.

L'amministratore di fatto può essere qualcuno che si trova in una posizione di fatto di gestione e controllo dell'azienda, come ad esempio il socio di maggioranza o un dirigente chiave. Tuttavia, è importante sottolineare che l'amministratore di fatto non ha la stessa posizione legale dell'amministratore di diritto e non ha gli stessi poteri decisionali che sono attribuiti a quest'ultimo.

Ciò significa che l'amministratore di fatto non ha la stessa autorità per rappresentare legalmente la società e agire in suo nome. Non può firmare contratti o assumere impegni formali senza l'autorizzazione dell'amministratore di diritto o dei soci. Tuttavia, l'amministratore di fatto può ancora esercitare un'influenza significativa sulle decisioni aziendali e può essere considerato responsabile per le sue azioni sulla base delle leggi sulla responsabilità degli amministratori.

In sintesi, le principali differenze tra un amministratore di fatto e un amministratore di diritto riguardano la loro posizione legale, i poteri decisionali e gli obblighi. L'amministratore di diritto ha un ruolo ufficiale di rappresentanza e ha poteri e obblighi stabiliti dalla legge. L'amministratore di fatto invece assume comunque il controllo delle decisioni aziendali, ma senza la stessa autorità legale e con una maggiore dipendenza dall'autorizzazione del legittimo amministratore o dei soci.

Può un amministratore di fatto rispondere del reato di bancarotta?

Questa è una domanda alla quale molto spesso gli imprenditori forniscono una risposta errata.

Cominciamo col dire che una delle "tattiche" più usate per evitare rischi di bancarotta è quella di nominare un amministratore c.d. "testa di legno", il quale ha formalmente l'amministrazione della società, la quale tuttavia viene esercitata effettivamente ed in larga parte da un altro soggetto, un vero e proprio amministratore occulto.

Questo comportamento, oltre che esplicare effetti sotto il piano civile, non esclude la responsabilità per bancarotta di nessun tipo di amministratore (seppur sussistano alcune eccezioni in ordine all'amministratore di diritto).

In altre parole, sia l'amministratore di fatto sia l'amministratore di diritto saranno imputabili di bancarotta non rilevando in alcun modo, con specifico riferimento all'amministratore di fatto, il proprio status di soggetto formalmente esterno alla società.

Ciò che infatti viene perseguito nel nostro ordinamento è l'effettivo potere di fatto che un soggetto - sia egli amministratore di diritto o amministratore di fatto - esercita su una società indipendentemente da ciò che risulta formalmente dalla visura camerale della stessa.

Questo comportamento, molto spesso dettato dalla scarsa conoscenza della normativa e degli orientamenti della Cassazione penale, purtroppo genera situazioni di estrema criticità. Infatti, in numerose occasioni vengono coinvolti all'interno di questi meccanismi interi nuclei familiari o soggetti legati tra di loro da amicizia o parentela che, una volta alzato il velo sulle effettive responsabilità, si ritrovano invischiati in controversie penali per essersi prestati a ruoli societari mai effettivamente ricoperti.

In conclusione, è bene essere sempre consapevoli - prima di assumere qualsiasi tipo di ruolo gestionale all'interno di una società - dei rischi che si corrono indipendente dal ruolo (di fatto o di diritto) ricoperto e, in caso di dubbi o perplessità, un confronto con un avvocato esperto di tali tematiche può senz'altro fornire le giuste linee guida per evitare in futuro contestazioni finanche di natura penale.